“Naftalina” è il titolo del nuovo singolo di wLOG: in questa canzone, l’artista milanese ha cercato di mantenere il suo suono basandosi su metrica, melodia e completando la base elettronica con chitarra elettrica e basso. Un brano che anticipa l’estate ma anche i suoni sperimentali, vivaci e futuristici dell’Ep.
“ ‘Naftalina’ racconta la storia di un cuore amante che si spezza, un sentimento claustrofobico chiuso in un cassetto nascosto dal mondo. – spiega wLOG -. Come la naftalina, che nasce per proteggere ma che può essere anche tossica, anche i rapporti effimeri e apparentemente facili da gestire possono avere un effetto collaterale. Scegliere di proporsi come svago e leggera via di fuga ad una persona già innamorata può essere molto pericoloso. È la fotografia di ciò che rimane dopo che si è regalato il proprio corpo per ego o per proiezione verso un modello stereotipato.”
Ascolta wLog (maggio 2020)
“In ‘Naftalina’ gli incontri diventano elemento di solo e semplice svago per chi torna in coppia veicolandone gli aspetti perversi mentre al contrario sono un elemento di grande delusione e sofferenze per chi, fuori dal cliché prestabilito, si innamora inaspettatamente – prosegue wLOG-. Rimane l’impossibilità di esternare le proprie pulsioni e la necessità di uscire da un certo ruolo. Tempo perso per un cuore che non può esternare la propria delusione, ma deve ostentare forza e sicurezza.”
Note biografiche: wLOG è un cantautore milanese: la sua musica si muove tra il prog, il punk, l’elettronica, l’indie e il pop. Esordisce come solista nel 2018. Nel marzo 2019 esce il primo album “wLOG”. Il sound viene definito switch pop: un groove familiare, ma allo stesso tempo lontano da ciò che si è abituati ad ascoltare. wLOG vuole trasportare verso il futuro la purezza della canzone, della melodia, del sentimento e del testo intimo. Un lancio di nuove miscele di suoni fusion tra clubbing, edm, synth e spunti sperimentali. Gli ultimi due brani sono “Un colpo solo” (inserito nelle playlist Spotify “Scuola Indie” e “Indie Italia”) e “Indiani d’America”