In Italia, il settore agricolo ha registrato il tasso più elevato di crescita nella presenza di titolari di imprese degli ultimi cinque anni, con un significativo aumento del 28%. Lo conferma Unioncamere-InfoCamere secondo i dati aggiornati al 30 giugno 2023 sulle imprese straniere iscritte al Registro delle imprese delle Camere di commercio.
In questi ultimi anni, contrariamente alla tendenza generale di riduzione del numero di imprese agricole condotte da italiani, si osserva uno scenario diverso con 20.175 imprese agricole gestite da titolari stranieri in Italia. La distribuzione di queste imprese è abbastanza eterogenea sul territorio nazionale, con particolare rilevanza nelle regioni Toscana e Sicilia.
«Ci sono molteplici fattori alla base di questo fenomeno – ha dichiarato il Presidente nazionale di Acli Terra Nicola Tavoletta, sottolineando un elemento sociale di fondamentale importanza – dove la capacità dell’agroalimentare di essere inclusivo per natura emerge attraverso una selezione che rispetta due valori fondamentali: la natura e il lavoro. La gestione efficace di questi valori rappresenta il filtro decisivo per il successo di queste imprese».
Durante la recente iniziativa sull’apicoltura che si è svolta giovedì a Tarquinia, Tavoletta ha inoltre dichiarato che la produzione agroalimentare italiana si distingue per la sua tendenza a influenzare anche le altre cucine, con una reciproca contaminazione. «Il prodotto agricolo o ittico italiano, con la sua qualità – ha sottolineato – caratterizza e qualifica anche i piatti stranieri, guadagnando consensi internazionali al di là degli stereotipi consolidati».
ACLI TERRA continua a guardare con interesse questo sviluppo nel panorama agricolo italiano, evidenziando la vitalità e l’apertura del settore a diverse esperienze e competenze. Conferma inoltre l’impegno a sostenere e promuovere la diversità e l’innovazione nel settore agricolo, contribuendo così a una crescita sostenibile e inclusiva.