Viaggiare! Una delle possibilità più belle che possono capitare nella Vita. Ho sempre amato girare il Mondo e conoscere nuove realtà. Come ho avuto modo di dire in più occasioni, il miglior libro non potrà mai arrivare (e ancor meno superare) il Viaggio e tutto ciò che questo comporta in termini di conoscenza.
Quest’anno, dopo due anni di incertezze, sono tornato a quella “modalità” che, assieme a mia moglie, seguo ormai da anni: un viaggio in macchina per l’Europa e poi, un secondo viaggio con l’Opera Romana Pellegrinaggi, alla scoperta di realtà vicine e, al tempo stesso, distanti dalla nostra cultura.
Nella prima parte di vacanza, siamo tornati a visitare nazioni che già conoscevamo ma che conservano un fascino particolare: Austria, Germania, Svizzera (quest’ultima solo di passaggio considerando i prezzi!) e, uno dei microstati europei, il Liechtenstein.
Devo ammettere che il Principato non ha suscitato grande entusiasmo se non per il panorama mozzafiato che si può godere dalla salita che porta al Castello. Ma viaggiare serve anche a questo: per poter dire “non mi è piaciuto”.
In ogni caso ciò che ho sempre ammirato di questi posti (che in questa occasione abbiamo visitato escludendo le grandi città e le autostrade al fine di conoscere meglio luoghi e tradizioni), è la natura e la profonda cura di tutto ciò che è pubblico; il rispetto per l’ambiente che è patrimonio di tutti. Una lezione che qui in Italia sembra essere sempre più difficile da comprendere.
E passiamo alla seconda parte delle ferie: il viaggio in Turchia. Eh sì, quest’anno il Medio Oriente ha avuto la nostra preferenza, rispetto alle Nazioni del nord Europa.
Non conoscevamo questa Terra ma avevamo sentito tanto entusiasmo da parte di coloro che ci erano stati e che erano rimasti totalmente affascinati. Siamo partiti con molta curiosità e ci siamo immersi in un contesto assai distante dalle nostre radici.
Istanbul, una città meravigliosa che conta 18 milioni di abitanti; un enorme “mercato” ricco di Storia, Cultura ed Arte. La (ormai) Moschea di Santa Sofia, punta di diamante del culto islamico della Nazione, al cui interno sono state coperte le immagini Cristiane, è stata la mia prima esperienza in un luogo di preghiera musulmano. Tolte le scarpe, siamo entrati in questo Tempio dove, bisogna essere onesti, siamo stati accolti da un “profumo” tutt’altro che gradevole. Ma tant’è! Abbiamo ammirato la ricchezza dei motivi riprodotti sulla cupola e lungo le mura. La fortuna ha voluto che la visita avvenisse in orario quasi di chiusura e così abbiamo gustato, con maggior interesse, la bellezza del luogo.
Anche la Moschea Blu ha avuto un impatto notevole. Purtroppo, i ponteggi interni non hanno permesso di vedere tante decorazioni ma posso ritenermi lo stesso soddisfatto.
Degne di nota sono state la Basilica sotterranea “Cisterna”, edificata dall’Imperatore Giustiniano e che si presenta, agli occhi dei visitatori, come un enorme area, ricca di acqua che, un tempo, serviva i palazzi nobiliari adiacenti ed il Palazzo del Sultano (Topkapi) in cui potere e magnificenza si fondono in un’unica entità.
Particolarmente toccante la Messa celebrata nella Cattedrale dello Spirito Santo che vide la figura di Angelo Roncalli (futuro Papa Giovanni XXIII) come Nunzio dal 1934 al 1944.
Poi, il giro in battello sul Bosforo: una visione della città dal mare! Mare che, in questo particolare momento storico, rappresenta un punto di incontro e di passaggio delle merci tra Nazioni che cercano un equilibrio di Pace.
Il Tour ci ha portati a visitare Izmir (Smirne), Efeso (che avevamo già avuto modo di vedere ma che rappresenta un punto fondamentale del nostro Credo, con la Meryem Ana Evi, la Casa dove Maria venne ad abitare assieme all’apostolo Giovanni intorno al 48 d.C.), Pergamo e le sue straordinarie rovine. Ancora, Pammukkale e le sue “Terme bianche”, uno spettacolo che la Natura ha costruito nel corso dei secoli con strati di calcare e travertino e la Cappadocia con i “Camini delle Fate”, piramidi di roccia lavica di forma conica, con uno strato interno friabile ed una copertura esterna più solida.
Insomma, ci sarebbe ancora molto da dire ma è giusto lasciare un pizzico di curiosità nella mente dei lettori. Vero è che, in termini di tradizioni, l’impatto con la cultura islamica non ha suscitato troppi problemi. La Turchia non fa (ancora) parte di quel mondo “integralista” che obbliga le donne ad indossare solo ed unicamente il Burqa. La società appare multiforme e, tra le donne, si possono notare persone vestite all’occidentale, col classico Chador ed anche col Burqa.
Un insieme di tradizioni che vedono, in ambito generale, la libertà di poter vivere secondo le usanze che si ritengono più appropriate.
Un viaggio, dunque, che sento di consigliare per toccare con mano una Cultura ed un Credo lontani dalle nostre Radici europee ma che vanno ad ampliare il bagaglio di conoscenze dell’Essere umano.
Stefano Boeris
“Un viaggio che sento di consigliare per toccare con mano una Cultura ed un Credo lontani dalle nostre Radici europee ma che vanno ad ampliare il bagaglio di conoscenze dell’Essere umano”