Nel 2021, l’Italia è stato il secondo paese dell’EMEA, l’area geografica che comprende Europa, Medio Oriente e Nord Africa, più colpito da incendi, secondo il report dell’European Forest Fire Information System. I danni nel 2021 sono stati superati solo da quelli del 2017, quando nell’Ue sono bruciati oltre 1 milione di ettari.
È vero che questo fenomeno è favorito anche dai cambiamenti delle condizioni climatiche, ma sono le azioni umane, colpose o dolose, a determinarlo.
Per gestire la complicata situazione degli incendi boschivi nel nostro Paese, ACLI TERRA si è posta l’obiettivo di incentivare l’organizzazione di Campi Antincendio territoriali da parte delle associazioni di volontariato, garantendo la formazione e la copertura assicurativa ai partecipanti.
“Invieremo a breve una lettera ai Ministeri per le Risorse Forestali, a quello degli Affari Interni e quello della transizione ecologica per incentivare il volontariato nei campi antincendio e il riconoscimento di crediti formativi professionali ed universitari a prescindere dalle tematiche, ma per meriti civili” ha dichiarato Nicola Tavoletta, presidente nazionale di Acli Terra che ha raccontato di essere stato per molti anni un volontario dei campi antincendio.
Questi ultimi sono, secondo Tavoletta, utili non solo per lo spegnimento dei roghi, anche per la loro funzione di avvistamento e prevenzione.
È opportuno quindi affidare i rifugi montani alle associazioni per la imminente stagione estiva, garantendo il servizio idrico tramite le autorità locali.
ACLI TERRA, inoltre, propone agli enti locali di favorire delle convenzioni perché i volontari possano successivamente soggiornare per vacanza nei comuni aderenti con importanti sconti per i meriti civili acquisiti nei campi antincendio.