Eh sì, non sembra vero ma finalmente, dopo quasi due anni di interruzione delle attività teatrali (e non solo), ecco che una luce, neanche troppo fioca, si incomincia a vedere all’orizzonte. È la luce della ripartenza!
E quale posto migliore, in termini musicali, di quello che possiamo considerare a ragion veduta, il Tempio del Jazz, ossia l’Alexanderplatz?
Il locale, sito a due passi dalla Città del Vaticano, nel quartiere Prati, è un vero e proprio “Must” tanto per coloro che vivono di Musica, quanto per gli appassionati del pentagramma. Qui si sono esibite le voci mondiali del Jazz: da Chet Baker a Chick Corea; da Tony Scott a Billy Higgins passando per Ray Brown, Benny Golson, Michael Brecker, Joe Lovano fino all’immensa Etta James.
Una location quanto mai adeguata ad ospitare quello che è tra i primi spettacoli “in presenza” in questa fase di ripartenza: il “Jazz Vocal Lab”, il prossimo 16 luglio.
La kermesse vedrà sul palco la presenza del Maestro Vito Caporale che, al pianoforte, accompagnerà sia appassionati che professionisti del canto. Ma piano e voci non saranno gli unici strumenti. Ad arricchire le sonorità dei pezzi ci sarà Alessandro Tomei, musicista che ha collaborato con Claudio Baglioni e che ha preso parte ad importanti appuntamenti televisivi (come, ad esempio, il Festival di Sanremo) che con il suo immancabile Sax darà quella sottolineatura di jazz ai vari arrangiamenti.
Non è un caso se per questo nuovo capitolo che potremmo intitolare “rinascita” si sia scelto uno dei cento templi del “genere” più importanti al mondo. L’Alexanderplatz aprirà per l’occasione!
Un’idea brillante e musicalmente di notevole impatto quella del “Jazz Vocal Lab” che Eugenio Rubei, direttore artistico e figlio del fondatore del locale Giampiero Rubei, ha accettato senza alcun timore.
A far da scenografia allo spettacolo, le mura con le firme dei Nomi più prestigiosi che hanno calcato quella pedana (oltre 40mila Artisti!). Le luci soffuse, l’ubicazione sotto la strada, le scale per scendere verso il palco e i tavoli, il pianoforte a mezza coda e la scritta in corsivo illuminata di blu, porteranno lo spettatore in una atmosfera unica ed affascinante.
Un’esperienza di forte spessore tanto per coloro che prenderanno in mano il microfono quanto per il pubblico. Toccare con mano la Storia della Musica, quella con la M maiuscola non è una possibilità che si presenta tutti i giorni.
Se è vero che la fortuna aiuta gli audaci, auguriamoci dunque che lo spettacolo “Jazz Vocal Lab” e l’Alexanderplatz possano ottenere il successo che meritano.
Ad Maiora!
Stefano Boeris