Il Narratore audiolibri presenta “A ottant’anni se non muori t’ammazzano” di Ferdinando Camon, giornalista e scrittore veneto molto conosciuto e apprezzato, insignito del Premio Campiello alla Carriera nel 2016. L’autore racconta il suo punto di vista sulla pandemia che stiamo vivendo in 37 frammenti lucidi e taglienti; una serie di riflessioni che sono insieme un atto d’accusa e un emozionante diario intimo. La lettura del testo è affidata all’intenso Moro Silo.
Titolo: A ottant’anni se non muori t’ammazzano
Autore: Ferdinando Camon
Genere: Narrativa contemporanea
Casa Editrice: il Narratore audiolibri
Letto da: Moro Silo
Durata: 02h 01’ (Versione integrale)
Prezzo: 7,49 €
Codice ISBN 978-88-681-64-003
A ottant’anni se non muori t’ammazzano: un titolo provocatorio per un’opera di grande spessore, dalla raffinata penna del pluripremiato scrittoreFerdinando Camon. Con una sincerità e lucidità disarmanti e con una giusta dose di irriverente sarcasmo, l’autore ci presenta un testo critico e per certi versi straziante; un coraggioso atto d’accusa rivolto in primis allo Stato, che antepone le questioni economiche al diritto alla vita e alla salute di tutti i cittadini, nessuno escluso. Perché essere anziani non dovrebbe essere considerato un handicap ma un traguardo; la saggezza della vecchiaia è un importante dono fatto a chi, più giovane, non ha memoria storica: “Perdendo noi 85enni l’umanità perde quella fetta di uomini che sanno una sua verità grandiosa e nefanda. Io so la “verità”, senza di me, senza i miei coetanei l’umanità perde quella conoscenza e diventa manipolabile”. L’autore ci riporta allo smarrimento globale di quasi un anno fa alle prime notizie del virus, ricorda il doloroso silenzio del mondo, rivive il panico e la paranoia di quei giorni, che non sono ancora finiti. Ci fa percepire quel senso di claustrofobia che ci ha accompagnati nelle fasi più dure del lockdown – “d’improvviso, senza aver neanche capito bene perché, siamo prigionieri. Di chi? Fino a quando? Nessuno lo sa” – e ci racconta la paura nella sua essenza: “una paura metafisica, di tutto e di tutti”. In 37 brevi capitoli Ferdinando Camon narra della pandemia con la consapevolezza di chi ha conosciuto la guerra e la miseria, di chi ha visto morire gli uomini nei modi più crudeli. Eppure l’autore ha paura di questo virus, perché sa che se si ammalasse sarebbe tra i non scelti, tra gli scartati; ha paura di questo virus perché esso porta con sé il dolore più grande, quello della solitudine. Al di là delle sue intime preoccupazioni, è la rabbia verso chi comanda a medici e infermieri di scegliere chi vive o muore ad averlo spinto a scrivere un’opera che denuncia questa aberrazione: “Può darsi, è quel che succede oggi, che Stato, Legge, coscienza e civiltà siano d’accordo col sacrificare il vecchio per salvare il giovane, ed evitare di perdere il giovane, ma quel che non sta bene è la scelta, il diritto di scelta, o peggio ancora l’obbligo di scelta tra uno da salvare e uno da lasciar perdere, un diritto-obbligo che la medicina dovrebbe rifiutare, dandosi come unico dovere quello di salvare ogni malato che si presenta, e non metterlo in attesa per vedere se per caso non si presenta un malato più giovane”. Dopo questa intensa opera, Il Narratore audiolibri produrrà nel 2021 altri cinque titoli di Ferdinando Camon; il prossimo ad uscire sarà l’audiolibro tratto da Il quinto stato, ancora una volta letto dalla sapiente voce di Moro Silo.
(a cura di Francesco Vitale)