Frequenza in presenza, no meglio a distanza; anzi no, meglio ancora con la didattica integrata, ma solo per le superiori. Infanzia ed elementari? Indispensabile la presenza. E se c’è un caso positivo? Isolamento fiduciario, cioè no, quarantena… a casa. Chiama il responsabile Covid che chiama il SISP, che chiama il medico di base, che chiama la Asl, mentre tu devi rimanere a casa…
Sono solo alcune delle frasi raccolte da genitori, docenti, responsabili degli istituti scolastici di tutta Italia, quando si trovano con casi (presunti o reali) di positività in una classe. Il rischio di fare confusione e soprattutto non sapere cosa fare è frequente. Come definire un contatto stretto, rispetto a un altro? Quando fare il tampone? E se si quale è il più consigliabile?
Siamo andati a nel centro di Roma, cuore della Asl Roma 1 dove abbiamo incontrato la dr.ssa Monica Carfora, dirigente di Pronto Soccorso Ospedale Santo Spirito. Importante conoscere le regole, ma evitare anche inutili allarmismi
(a cura di Francesco Vitale)