Lo scrittore ternano Franco Casadidio presenta “Il volo del canarino”, la drammatica storia di due ragazzi tedeschi nella Germania a cavallo tra le due guerre mondiali. Jürgen è un giovane di pura razza ariana mentre Sara è un’ebrea da parte di madre, e tanto basta per separarli e condannare il loro amore all’oblio. L’autore racconta con precisione storiografica e delicata partecipazione dell’ascesa di Hitler e del partito nazista, che ha segnato non solo il destino dei due protagonisti ma di milioni di persone. Per non dimenticare mai, e per fare in modo che la memoria sia di monito per non ripetere gli stessi folli errori.
Titolo: Il volo del canarino
Autore: Franco Casadidio
Genere: Romanzo Storico
Casa Editrice: Morphema Editrice
Pagine: 296
Prezzo: 15,00 €
Codice ISBN: 978-88-854-8-392
«Con un decreto, infatti, venne fatto divieto a tutti i cittadini ebrei di possedere qualsiasi animale domestico; gli stessi dovevano essere consegnati alle forze di polizia per la loro “ricollocazione” […] togliere ad un individuo l’affetto e la compagnia del suo cane o del suo gatto, era l’ultimo filo che legava ancora gli ebrei all’apparenza di una vita “normale”: reciso questo, nessun ostacolo si sarebbe più frapposto all’annientamento di quella razza di untermenschen […]».
Il volo del canarino di Franco Casadidio è un romanzo intenso e coinvolgente, uno spaccato della nostra Storia che mai nessuno potrà dimenticare. Una Storia definita da Elsa Morante “uno scandalo che dura da diecimila anni” – come ricorda una delle citazioni in apertura dell’opera – una Storia raccontata nelle sue ingiustizie, nelle sue prevaricazioni ma anche nelle sue testimonianze di estremo coraggio. L’autore presenta una ricostruzione fedele e accurata della Germania di fine Prima Guerra Mondiale e soprattutto dell’ascesa e della caduta del nazismo; ed è così che si mostra il momento in cui il giovane caporale Hitler iniziò il suo percorso di odio quando ricevette un compito di spionaggio, e “…quell’incarico, all’apparenza così banale, avrebbe cambiato la sua vita e quella di milioni di persone in tutto il mondo”, ed è così che viene descritto il dialogo tra ufficiali nazisti che portò all’idea delle camere a gas, un dialogo agghiacciante, disumano, la cui chiusura fa ancora più rabbrividire quando uno di loro esprime dubbi sulla moralità del progetto e il dottor Kritzinger freddamente risponde: “Lei crede che esista ancora un senso della morale in questo Paese?”. Nonostante quest’attenta cura nel presentare le fonti storiche, l’autore non rinuncia mai al piacere di una narrazione che indaghi i moti dell’anima di personaggi colti in un momento di profondo dolore. Due in particolare sono i protagonisti di questa vicenda che si allarga ad abbracciare il destino di un intero popolo: Jürgen Von Schotze, un giovane di buona famiglia e di pura razza ariana, e Sara Funke, figlia di un’ebrea, una “mista di primo grado”. Mentre la Storia scorre davanti agli occhi del lettore – quella dei vincitori che poi diventano perdenti e quella dei perdenti che poi non diventano vincitori ma sopravvissuti – si intersecano le storie private dei due giovani, che inevitabilmente si scontrano con una realtà che di lì a poco avrebbe cambiato il volto dell’Europa. Un volto rigato di sangue e lacrime, così riconoscibile, cristallizzato in un monito troppe volte inascoltato dalle generazioni successive. Sara e Jürgen diventano testimoni inermi e attori della Storia: l’uno assecondando in un primo momento un potere intollerante e crudele, l’altra subendo quella stessa crudeltà. Il volo del canarino è un racconto lucido di ciò che accadde, ma all’autore non basta rimanere in superficie, e quindi si indaga a fondo nell’animo umano, nelle motivazioni di chi aiutò a compiere atti impietosi e folli, e nella sofferenza di chi vide cancellata ogni umanità nel prossimo e ogni dignità dalla sua persona. Franco Casadidio è un cronista dell’anima dei protagonisti: entra nei loro pensieri, li scandaglia e li restituisce nella loro forza. Jürgen è il cuore di questa narrazione: l’uomo accecato dalla fede la cui coscienza ha la fortuna di risvegliarsi, spingendolo ad agire per il bene comune. Sara è invece l’immagine della resilienza, dell’estrema forza che ha l’essere umano di rialzarsi e combattere nonostante i traumi della vita. E il volo del canarino del titolo, quell’uccellino tanto caro a Sara che per sua bontà tornò a volare tra i suoi simili, deve ricordare a tutti quanto conti la libertà per ogni essere vivente, libertà cancellata in anni oscuri, che minacciano sempre più di tornare.
TRAMA. Il volo del canarino racconta la storia d’amore tra Sara, una ragazza ebrea per parte di madre, e Jürgen, tipico rappresentante della nobiltà tedesca e della razza ariana, ed è ambientata nella Germania della prima metà del secolo scorso, la Germania di Adolf Hitler. La storia tedesca a partire dall’11 novembre 1918 – giorno della firma dell’armistizio che pone fine alla prima guerra mondiale – fa da sfondo alla vicenda umana e sentimentale dei protagonisti, che verranno coinvolti nei drammatici eventi che si verificarono in Germania dopo la sconfitta nella Grande Guerra. Le loro vite saranno profondamente segnate dall’ascesa al potere e dalla politica di Hitler, e in particolare dalle leggi razziali ed antisemite di cui Sara diventerà una delle tante vittime. Jürgen, invece, inizialmente convinto sostenitore delle idee del nazionalsocialismo di Hitler e della necessità della rivincita del popolo tedesco, arriverà, attraverso un difficile percorso interiore fatto di dubbi ed incertezze, ad una decisa e convinta presa di coscienza degli orrori della politica del Reich. Fino all’epifania finale che lo porterà ad un sofferto ripensamento critico delle sue convinzioni e delle sue azioni da colonnello delle S. S. accettando con dignità e autentico desiderio di riscatto di pagare per le sue colpe e per i suoi errori.