Non capita spesso di rimanere entusiasti al 100% di una pellicola che ha fatto e continuerà a far parlare di sé. Il film in questione è l’ultimo capolavoro di casa Disney: “Il Re Leone”.
Già negli anni ’90 (precisamente nel 1994), la storia del piccolo Simba, destinato a diventare il Re della Savana, era stata proposta al pubblico sottoforma di cartone animato. Erano gli anni dei “film-cartone”, se così possiamo definirli, ed il successo era stato enorme.
Un cast di “voci” di tutto rispetto aveva preso parte alla realizzazione del progetto: si andava da Vittorio Gassman a Riccardo Rossi, da Ivana Spagna che sulla musica di Elton John cantava “Il Cerchio della Vita” a Tullio Solenghi e tanti altri.
Oggi, nel 2019, la produzione Disney ha deciso di trasformare quel cartone animato in un vero e proprio film, sfruttando la tecnologia informatica al massimo delle proprie potenzialità. Ciò che colpisce è il livello di “realismo” raggiunto in ogni minimo dettaglio; le inquadrature della savana sembrano vere ma soprattutto, ciò che sorprende lo spettatore, è la perfetta realizzazione dei singoli animali. Esiste un’unica scena ripresa dal vivo che è stata utilizzata come apertura del film: l’alba sulla savana annunciata dai primi vocalizzi del “Cerchio della vita“
Si fatica veramente a credere che leoni, iene, elefanti siano frutto di una grafica computerizzata. Ogni particolare, anche il più piccolo, è stato riprodotto fedelmente: il colore del pelo dei leoni, gli occhi di ogni animale, gli alberi, il deserto e tutto quel cosmo legato alla natura africana.
Il classico Disney del ‘94 è sicuramente un film molto divertente, con splendidi colori, siparietti esilaranti in cui ovviamente sono stati messi in risalto i lineamenti più caratteristici di ogni abitante della savana. Una vera e propria caricatura che nella realizzazione del 2019, viene annullata a vantaggio di una perfezione grafica da premio Oscar.
Le nuove voci sono legate a nomi come Marco Mengoni, Elisa, Edoardo Leo, Massimo Popolizio, Rossella Acerbo, solo per citarne alcuni.
Non mancano gli aspetti morali: il re buono e giusto Mufasa, insegna al figlio a rispettare la dignità della vita di ogni essere vivente, perfino di quelli di cui si nutre, perché siamo tutti parte della natura. il sovrano, mostrandogli il regno, insegna al piccolo Simba che il compito di un vero monarca non è dominare sul prossimo, ma mantenere l’equilibrio tra i vari elementi che compongono la propria enorme casa.
“Essere re vuol dire molto di più che fare quello che vuoi. Tutto ciò che vedi coesiste grazie ad un delicato equilibrio. Come re, devi capire questo equilibrio e rispettare tutte le creature, dalla piccola formica alla saltellante antilope”.
Stefano Boeris