“La revisione dei piani di massima occupabilità (Pmo) nel I Municipio ci sembra un pacchetto di misure raffazzonate e senza un criterio migliorativo né per l’immagine del centro storico né per la tutela dei pubblici esercizi che, al contrario, vengono ancora una volta vessati e ingiustamente puniti da tali provvedimenti. Sulla vicenda dei cosiddetti ‘tavolini selvaggi’ siamo stati i primi a chiedere un confronto con le istituzioni e da 4 mesi i commercianti attendono soluzioni dall’Amministrazione municipale competente e dal Campidoglio, ma ancora una volta la politica decide senza recepire le istanze delle associazioni di categoria presentando anche mozioni a danno degli esercenti. Non solo, registriamo come alcune associazioni dei residenti invece di chiedere un confronto con la nostra categoria utilizzano stampa e politica per denigrare la sana attività degli operatori. Tutta questa non decisione, insieme a tante altre, ha fatto scendere Roma all’85esimo posto per qualità della vita. E’ ora di dire basta agli steccati ideologici e a sterili prove di forza tra maggioranza e opposizione che non portano da nessuna parte. Pertanto, chiederemo di aprire un tavolo tecnico per affrontare nuovamente i temi che riguardano tutta la categoria. Una Capitale virtuosa, che vuole quindi proiettare il proprio futuro al pari delle altre metropoli mondiali, dovrebbe sviluppare la cultura dell’ospitalità migliorando certamente l’offerta turistica ma fissando paletti e regole di buon senso anche a salvaguardia di quegli operatori che rappresentano il biglietto da visita della nostra città agli occhi del mondo. Una visione miope che ci preoccupa e che nel medio lungo termine potrebbe generare una forte contrazione dei consumi, una grave battuta di arresto per l’economia locale cittadina con la conseguente messa rischio di migliaia di posti di lavoro”.
E’ quanto dichiara in una nota Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti e dell’Aeper.