Nuovi incontri sul palcoscenico radiofonico di “On The Stage”. In questa puntata presentiamo
due giovani artisti e un gruppo indie folk. Il microfono di OTS si accende sulle note di “Incanto” il singolo di Tosello, musicista che spazia dal pop italiano al rock con influenze british. Con questo brano Tosello anticipa la pubblicazione del suo terzo album dal titolo “ In Cinque Secondi” un mix di atmosfere, di momenti intimisti e di altri più ritmici dai quali emerge l’anima di un cantautore raffinato. Nel 2013 David Tosello pubblica il primo ep “Silenziosamente” (MeatBeat), anticipato dal singolo “Dublino”. A distanza di tre anni, nel giugno 2016 arriva “Anime” il secondo ep autoprodotto che dà il nome anche al primo singolo estratto. Alla fine dell’ aprile 2018, dopo 4 mesi di lavoro in studio, Tosello pubblica la sua ultima produzione dal titolo “In cinque secondi” in collaborazione artistica con Simone Momo Riva, produttore e arrangiatore polistrumentista dell’etichetta TdE ProductionZ.
“Incanto è stata la prima canzone ad essere registrata – ha dichiarato Tosello ai nostri micorfoni- Quando l’ho composta le parole sono arrivate di getto, continue, come se tutto fosse chiaro davanti ai miei occhi. In un primo momento non doveva essere il singolo ma alla fine ho deciso di osare”. “In cinque secondi” è un lavoro che segna la svolta musicale e artistica del cantautore. Le chitarre elettriche dei precedenti lavori lasciano lo spazio alla magia eterea del pianoforte, che diventa elemento preponderante e distintivo del disco, l’aggiunta di ritmi elettronici e synth analogici completano un nuovo capitolo della carriera del cantautore.
Nuovo capitolo anche per Juel, cantautrice, ballerina e modella, che tolte le punte indossa sneakers per lanciare il singolo “Cenere e Polvere” brano che ammicca a sonorità molto più pop-rock rispetto alle atmosfere urban alle quali aveva abituato il pubblico.
Beat elettronici ricorrono una ritmica serrata e un ritornello melodico, dove l’artista ha modo di mostrare la sua grinta e la sua femminilità allo stesso tempo. Dal testo si capisce come il protagonista sia il tempo, che batte come il tintinnio di una lancetta di un orologio e le risuona nella testa, ricordando all’artista quello speso per amore. Passato e futuro sono rappresentati come cenere e polvere, in entrambi i casi granelli materici generati da eventi differenti. La cenere è il resto di una storia consumata nel tempo, il fuoco della passione è ormai spento. I tentativi di salvare il ricordo bloccano la nascita di un nuovo amore che aspetta di essere vissuto, la polvere si posa per la lunga attesa su questo nuovo amore che viene rimandato e soffocato. Nel video, diretto da Gabriele Remotti, Juel protagonista in tutto e per tutto mette in risalto tutte le sue capacità da modella con cambi d’abito, ballerina con coreografie che mettono in evidenza la sua eclettica sensualità, cantante versatile, che suona la batteria (suo strumento preferito ndr) passando dal soul al rock con disinvoltura, rendendo i generi musicali come i contesti estetici condizionati dalla sua cifra stilistica.
A chiudere il trittico musicale di puntata arrivano gli Sleepwalker’s Station, band indie folk che ha girato il mondo collezionando più di 700 concerti dal vivo. Vincitori del Super MEI Circus Unplugged, del MEI Superstage e premiati da Mogol con il premio CET come miglior proposta indipendente. Sul nostro palcoscenico presentano “Uno Di Noi”, il nuovo singolo estratto dall’album “LORCA” masterizzato nei JJ Golden Studios, in California. Un disco originale e insolito: 5 lingue, 4 dialetti, 22 musicisti dall’Emilia-Romagna, dalla Baviera, dall’Andalusia, dalla Catalogna, dalla Lombardia, dalla Svevia, dal Trentino, dalla Svizzera e dall’Islanda. “Uno di Noi” vanta la collaborazione del cantautore Luca Hernandez che per l’occasione ha prestato la sua voce in chiave rap. L’incipit del brano è la prima parte della strofa de “Il Ragazzo della Via Gluck” di Adriano Celentano. Alla domanda come mai l’avete scelta hanno risposto: «”Questa è la storia di uno di noi” è una canzone che conosciamo tutti, ebbene – sottolinea Andrea il Bassista della Band ospite di OTS – il nostro brano è stato scritto tanti anni fa, e quando abbiamo preparato questo album ci chiedevamo se fosse ancora attuale… beh, mai più attuale di oggi in effetti. Se volessimo parlare di ragazzi, giovani menti, costretti a lasciare l’Italia per lavorare, non ci ricorda forse qualcosa questo celebre brano di Celentano? La nostra canzone si sviluppa da una visuale esterna, da “viaggiatore” in Italia, che osserva. Osserva gli immigrati, i comportamenti, la bella vita e le abitudini… ma sono tutte vere queste cose? O ci piace nascondere sotto il tappeto qualche verità? Non è una canzone di “protesta”, noi la riteniamo una canzone di verità, di chi osserva e racconta ciò che vede… di chi valica continuamente i confini e si chiede come mai esistano questi stessi “confini”, che sembrano servire solamente a separare da chi sta fuori piuttosto che a unire chi sta dentro».
Sleepwalker’s Station sono: Daniel del Valle (voce, chitarra, keys), Giulia Babini (slide guitar/dobro, voce), Andrea Para (percussioni), Francesco Cellini (violoncello), Hannes Oberauer (contrabbasso).
(Fabrizio Silvestri)