“80 nostalgia”, un titolo che foneticamente può essere scritto come “ho tanta nostalgia” e che, al tempo stesso, ci porta a pensare ad un periodo ben preciso della nostra vita: gli anni ’80.
Il decennio in questione è stato ricco di novità e cambiamenti che, ancora oggi, vengono ricordati con nostalgia e tenerezza. Sarebbe assai lungo stilare un elenco di oggetti, pubblicità, auto, programmi televisivi e giocattoli che dal 1980 al 1989 sono entrati nella nostra mente e nella nostra vita.
Ultimamente però, capita sempre più spesso di vedere ragazzi molto giovani che, non avendo per motivi anagrafici (e per loro sfortuna, permettetemi di scriverlo) vissuto quel periodo, hanno però tra i loro “beni” un oggetto tipico dei bambini/adolescenti dell’epoca: lo skateboard.
La tavola con quattro ruote, tanto in voga negli anni ’80, sembra essere tornata di moda in questo 2020. Nell’era del monopattino elettrico è assai frequente notare come questo passatempo “vintage” abbia riconquistato la passione di giovani che, evidentemente, vedono nella “semplicità” una forma di divertimento. Anche chi scrive conserva gelosamente il proprio skateboard, con l’immagine stilizzata della Statua della Libertà ed altri loghi a stelle e strisce.
L’uso dello skate era ed è molto semplice: si sale sopra la tavola, con un piede ben saldato sull’area ruvida mentre con l’altro ci si dà la spinta fino a raggiungere una velocità che permetta di lasciarsi trasportare per un certo numero di metri.
Ovviamente questo passatempo è stato anche classificato come “sport”; esistono ancora oggi delle piste a forma di U in cui è possibile dare sfogo ad acrobazie molto sofisticate e accattivanti. Naturalmente occorre una preparazione atletica di alto livello oltre ad un equipaggiamento che consenta di non farsi male in caso di caduta.
Quando si parla di skateboard la mente corre ad un’altra pietra miliare degli anni ’80: la celebre saga di “Ritorno al futuro”. In tutte e tre le storie infatti, il protagonista Marty (Michael J. Fox) era solito spostarsi all’interno della cittadina in cui risiedeva (Hill Valley), proprio con il suo skate, aggrappandosi alle auto o, come nel 2015, fluttuando nell’aria grazie alla versione moderna della tavola chiamata “volopattino”.
Un oggetto dunque che ha fatto parte dell’infanzia e adolescenza di molti di noi e che oggi è bello rivedere nelle mani, anzi nei piedi, dei ragazzi “2.0”.
Stefano Boeris